Coppa Umbra: la quarta finale è quella buona, l’Angelana ribalta il Lama

LAMA – ANGELANA 1-2
LAMA (3-5-2): Vaccarecci; Bastianoni (19’ st S. Bartolini), Bernicchi (19’ st Borgo), Mambrini; Bartoccini, Benedetti, Morvidoni, Rossi N. (21’ st Rossi D.), Mancini (19’ st Marinelli); Bartolucci (44’ st Landi), Valori, A disp.: Lucari, Catacchini, Oscari, Volpi. All.: Farsi.
ANGELANA (4-3-1-2): Cucchiararo; Pauselli, De Santis, Melillo, Bolletta; Lorenzini, Bengala, Bartolini D.; Ventanni (31’ st Lucaroni); Acatullo, Cascianelli (31’ st Bianconi, 39’ st Ferrara). A disp.: Buini, Fuso, Jessiman, Micieli, Rosati, Biagioni. All.: Riberti.
ARBITRO: Capoccia di Perugia.
Guardalinee: Crostella e Fiordi.
MARCATORI: 6’ pt Valori (L), 8’ pt Bartolini D. (A), 31’ pt Ventanni (A).
NOTE: al 1’ st l’assistente Foglietta sostituisce l’assistente Crostella, causa infortunio. Ammoniti: Pauselli (A), Cucchiararo (A), Rossi N.(L), Marinelli (L), Acatullo (A), Bartolini D., Bolletta (A).

CITTÀ DI CASTELLO – Per rompere l’incantesimo ci voleva proprio una… pandemia. Qualcosa di fuori dal mondo, perché il feeling tra l’Angelana e le finali di Coppa per un motivo o per un altro era sempre mancato. Dopo le sconfitte con Group Castello (2014), Ventinella (2016) e Villabiagio (2017), stavolta ad alzare il trofeo è la compagine giallorossa, che al “Bernicchi” supera in rimonta per 2-1 il Lama al termine di una gara nata male, ma chiusa in gloria. Un successo meritato, al netto di problematiche che hanno investito tanto l’una quanto l’altra finalista, col Covid a metterci lo zampino tra assenze in pompa magna e allenamenti a singhiozzo, col calcio ripartito nella regione a quasi in mese dall’ultimo turno di campionato. Per Riberti e i suoi ragazzi, una ventata d’aria fresca, al netto di un Lama che ha lottato con le unghie e con i denti, seppur gravato nell’occasione di un’emergenza più acuta. L’Angelana però ha riscosso al momento più opportuno un po’ del credito che aveva contratto con la malasorte, riuscendo a spuntarla al termine di 96’ di autentica battaglia. E nell’occasione, oltre a sfoggiare un’inedita divisa tutta rossa con sottili linee bianche e gialle sul petto, ha presentato anche i nuovi Lorenzini, Bengala e Acatullo, tutti gettati nella mischia per necessità. Nonostante il rientro di Pauselli, la lista degli assenti era ancora piuttosto lunga con Marani, Galassi e Confessore costretti ai box. E a complicare le cose, dopo appena 6’, ha contribuito un disimpegnato errato di Cucchiararo, che ha consegnato a Valori il pallone per sbloccare la parità. Bontà sua, l’Angelana ha reagito in fretta, trovando il pari 2’ più tardi grazie al mancino sottomisura di Bartolini, che ha raccolto un traversone dalla destra di Pauselli sul quale Cascianelli e Acatullo hanno mancato la deviazione. Il pari immediato ha scacciato via i timori di una gara affannosa tutta all’inseguimento dei lamarini, pericolosi ancora al 25’ con Mancini, servito da un bel lancio di Bartoccini. Poco dopo la mezzora però Ventanni ha pensato bene di prendersi la scena, fiondandosi su un pallone vagante e bruciando Mambrini prima di superare Vaccarecci in uscita. Il vantaggio consente ai giallorossi di gestire le operazioni, nonostante Valori ci provi di testa chiamando Cucchiararo alla risposta sulla linea. Nella ripresa Lorenzini avrebbe subito la palla per mettere in ghiaccio la partita, ma Vaccarecci a differenza delle azioni dei due gol risponde presente. Le proteste dei bianconeri per un contatto tra Bartolini e Valori non sanzionato dal direttore di gara Capoccia (il fallo ci potrebbe anche stare, ma comincia fuori area) innervosiscono una gara sin lì corretta, benché vibrante. Altre proteste lamarine quando Bartolucci svetta sopra Bolletta, con Melillo che imprudentemente devia la palla in porta, ma sempre Capoccia ravvisa una carica dell’attaccante tifernate ai danni del terzino giallorosso, fermando il gioco. L’Angelana bada alla sostanza: entrano Lucaroni e Bianconi per Ventanni e Cascianelli, ma è la traversa la miglior alleata, quella che respinge una foglia morta di Valori sulla quale Cucchiararo non può far altro che pregare (e funziona). Il brutto infortunio capitato a Bianconi obbliga Riberti a inserire anche l’altro arrivo di fine anno, vale a dire Ferrara, ma il finale è di sofferenza con Bartoccini che da posizione defilata coglie il palo e Lucaroni che s’immola di testa sulla ribattuta mancina di Marinelli. Il Lama le prova tutte, ma la sorte ha deciso che dopo tre finali amare stavolta tocca all’Angelana far festa.

COMMENTI C’è un po’ di emozione a fine gara sui volti dei giocatori di rosso vestiti: Michele Riberti li abbraccia ad uno ad uno, consapevole della portata del risultato. “Volevamo tanto questo trofeo e siamo contenti di averlo portato a casa, soffrendo ma meritando la vittoria. La dedica è tutta per Nico Bianconi, che s’è immolato per la causa e che speriamo possa recuperare in fretta. Il suo infortunio getta un’ombra su questa giornata, quindi è giusto dedicare la vittoria a lui”. Una dedica speciale la rivolge anche Daniele Bartolini, autore del momentaneo 1-1: “Al mio amico Lorenzo Capitini, che oggi non è più con noi (è al Viole), ma che ha contribuito come molti ragazzi a farci arrivare fino a questo punto. Abbiamo giocato una gara di grande coraggio e abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo. Questo gruppo ha superato tante difficoltà e meritava una giornata così”. Anche capitan Matteo De Santis è sulla stessa lunghezza d’onda: “Abbiamo dovuto superare tanti problemi a inizio stagione, col tempo le cose sono migliorate e siamo arrivati a conquistare un trofeo che ci ripaga di tantissimi sacrifici. Adesso godiamoci il momento e poi pensiamo a completare l’opera, conquistando una salvezza tranquilla”.

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