Allenamenti a distanza, ma le chat accorciano le distanze: l’Angelana non si è mai fermata

Nel giorno in cui in Italia scatta ufficialmente la Fase 2 al tempo del Covid-19, con una lenta ma graduale riapertura delle attività, in casa Angelana il pensiero a ciò che avrebbe riservato il calendario se tutto quanto successo da due mesi a questa parte non fosse stato realtà: il via al Memorial “Lucio Tarpanelli”, soprattutto la fine di una stagione a livello di prima squadra che, anche qualora la salvezza non fosse arrivata all’ultima giornata, di certo si sarebbe conclusa con i play-out come avvenuto lo scorso anno. Nostalgia e malinconia delle belle giornate che furono prendono il sopravvento mentre in casa giallorossa ci si interroga su un futuro che per il calcio dilettantistico appare chiaramente legato a tante, forse troppe incognite. Per ora si sa solo che fino al 18 maggio l’attività è sospesa, ma pensare di ripartire con i campionati dopo quella data appare abbastanza improbabile. Perché tra protocolli, organizzazione logistica e quant’altro appare evidente che ogni proposito di riaccendere il motore è da finalizzare in vista della prossima stagione, magari ad agosto come avviene di norma in tutte le annate.

ALLENAMENTI VIRTUALI. La prima squadra ha interrotto gli allenamenti di gruppo da un paio di mesi, anche se la tecnologia è corsa in aiuto: la piattaforma Zoom è tornata utile per varare delle vere e proprie attività a distanza, con i calciatori che non sono stati mai lasciati soli dal tecnico Alessandro Sandreani e dal preparatore atletico Enea Corsi. “Abbiamo stilato dei programmi individuali e tutti i ragazzi li hanno eseguiti con grande impegno”, spiega mister Sandreani, rientrato nella sua Cantiano dove per fortuna il Covid-19 non ha attecchito come in buona parte delle Marche. “Potevamo fare poco, solo darci appuntamento a una data ora e lavorare tutti assieme. E si, alla fine ne abbiamo approfittato anche per concederci qualche aperitivo a distanza, giusto per provare a stemperare la tensione. Per tutti noi non è stato un periodo facile: i ragazzi sino tornati nelle loro case, ognuno di loro si è impegnato a fondo per cercare di mantenere un livello di forma accettabile, compatibilmente con le ristrettezze del periodo”. Pensare al futuro non è per nulla semplice: “Ora conta la salute e mi auguro che in questa Fase 2 tutti gli italiani sappiano fare tesoro degli insegnamenti di questo tempo. Non sta a me ribadirlo, ma è evidente che la ripartenza del paese dipenderà dai comportamenti di ogni singolo individuo”.

UN PATRIMONIO CHIAMATO GIOVANI. Parlare di calcio è forse ancora più complicato, consapevoli che in vista della ripresa dei tornei tante cose potrebbero cambiare. “Comprendo perfettamente le difficoltà con le quali ogni singola azienda dovrà fare i conti. Il calcio dilettantistico passerà in secondo piano ed è logico che sia così. L’Angelana ha un capitale fondamentale: oltre 250 ragazzi del settore giovanile, che in una fase come questa rappresentano un valore aggiunto per quelle società che sanno lavorare bene. Nel futuro, anche a breve scadenza, penso che a Santa Maria degli Angeli si potrà ripartire con grande entusiasmo e fiducia, proprio perché c’è una base importante da cui poter attingere”. A due mesi e mezzo dall’ultima gara disputata, Sandreani fa capire che sulla stagione corrente è naturale far calare il sipario. “Sono passate tante settimane, è difficile dire cosa sarebbe potuto accadere. Il momento era delicato e stavamo approfittando della sosta di inizio marzo per ricaricare le pile e rimettere a posto le cose. Ad ogni modo il percorso che è stato fatto nelle 26 gare stagionali (al netto delle tre estive di Coppa) mi auguro che possa essere servito a tanti ragazzi giovani per comprendere meglio le difficoltà che si nascondono dentro ogni singola stagione. Pensare di ripartire adesso mi pare altamente improbabile: non so che decisioni verranno prese a livello federale e regionale, forse si premieranno quelle società che erano in testa ai campionati al momento dello stop bloccando le retrocessioni, ma la vera domanda oggi è capire quante società avranno la forza di ripartire a fine estate”.

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